Nata sotto il nome Tecno Crom come galvanica specializzata in trattamenti su zama e ferro, grazie all'impianto completamente automatico, Freddi Group Srl oggi è leader indiscusso dei trattamenti galvanici anche su ottone con finiture sia lucide che opache.
I trattamenti galvanici sono costituiti da rivestimenti metallici superficiali ottenuti mediante depositi elettrolitici.
Sono impiegati per proteggere i metalli contro la corrosione e per migliorare la loro superficie esterna, rendendoli così adatti per particolari applicazioni meccaniche, elettrolitiche e/o decorative/estetiche.
Tecno Crom opera sotto regime AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) lavorando nel massimo rispetto delle norme ambientali e rendendo propria la filosofia di rispetto dell'ambiente in ogni singola operazione legata alla produzione, così come espresso nel proprio documento di politica aziendale.
L'impianto presente in Freddi Group Srl opera il seguente ciclo produttivo:
Il tutto intervallato da opportuni lavaggi per un totale di 32 vasche.
Tutte le fasi sono eseguite in maniera automatizzata attraverso l'immersione dei telai nelle apposite vasche di trattamento.
Ogni vasca di trattamento è sottoposta ad aspirazione di vapori dotata, ove necessario, di abbattitori e scrubber a umido e a torre.
I rivestimenti finali ottenuti da bagni di cromo esavalente (come nel caso di Freddi Group Srl) o trivalente sono costituiti da cromo metallico zerovalente e cioè completamente esenti da Cromo III o Cromo VI, non ricadendo quindi in alcun modo sotto le disposizioni previste dalle Direttive Europee 2000/53/ce, RoHS 2002/95/CE e 2002/96/CE.
Il cromo metallico è ben noto per la sua elevata passività superficiale, tanto da essere consigliato come rivestimento per macchine e attrezzature anche destinate alla produzione di alimenti.
In un'apposita area esterna, controllata da sistemi di sorveglianza e allarmi di emergenza acustici e visivi, è collocato l'impianto di depurazione delle acque reflue, al fine di:
l'impianto di depurazione è stato concepito e realizzato a procedimenti misti, settoriali, utilizzando differenti tipi di trattamento reflue a seconda dell'origine e quindi tipologia delle acque da bonificare. Esistono pertanto:
Trattasi di due diversi demineralizzatori costituiti da colonne in serie (carbone, resina cationica e resina anionica) per un totale di sei colonne in serie.
Il processo prevede il ricircolo totale e quindi lo scarico zero delle acque sottoposte a passaggio sulle resine che vengono resituite alle vasche di provenienza.
Con questo sistema, chiamato anche bonifica diretta (o bonifica ad immersione), l'inquinante viene distrutto direttamente laddove si produce. Il materiale uscito dal bagno di trattamento superficiale viene immerso in un lavaggio chimico che agisce direttamente sugli elettroliti trascinanti, liberandolo in continuo dai prodotti di reazione.
I fanghi idrati derivati sono spinti ad una filtropressa da dove gli stessi, resi secchi, sono avviati allo smaltimento, mentre le acque da filtropressatura vengono avviate al sistema depurativo Chimico-Fisico e le acque snaturanti avviate al ritorno alla vasca di origine.
Il ciclo di tale trattamento si basa su:
In una struttura adeguatamente dimensionata vengono convogliate, con canalizzazioni seprate, le diverse tipologie di acque sulle quali, mediante addizione di reattivi, si realizza la loro detossicazione.
Il processo chimico-fisico viene regolato mediante pH-metri e Rx-metri che richiamano, mediante elettrovalvole e pompe dosatrici, i reagenti necessari.
Questo processo dà luogo alla produzione di fanghi idrati che vengono estratti dai sedimentatori per filtrazione o centrifugazione.
Le acque alcaline o debolmente acide vengono convogliate alla neutralizzazione a pH 9.5 ed alla successiva flocculazione onde ottenere, mediante i sedimentatori installati (a duplice batteria), la precipitazione di fanghi idrati e lo scarico di acqua snaturante.
L'acqua snaturante, prima dello scarico in pozzetto collegato alla rete fognaria interna, viene controllata da registratore di pH e filtrata attraverso batteria costituita da tre colonne (carbone, sabbia quarzifera, resine selettive e cationi).
Tutti i rifiuti prodotti vengono custoditi in ammassi temporanei dotati di bacini di contenimento in aree di non varco per poi essere conferiti ad aziende smaltatrici.
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